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ACIDO FOLICO IN GRAVIDANZA

 

La gravidanza, momento magico di cambiamento, fisico e psicologico, di ogni futura mamma. Ogni donna viene assalita da dubbi amletici, tanti (troppi) specialisti che ci mettono parola, tanti (spesso troppi) esami che hanno trasformato nove mesi di scoperta e di rinnovamento in una corsa contro la burocrazia, all’esame facile e infine anche all’integratore facile. Medici, ginecologi, farmacisti, vicine di casa e amiche che iniziano a consigliare di prendere questo quello e quell’altro in nome di una ‘sicurezza in più’ o di una ‘salute’ che in realtà si costruirebbe in primis a tavola…

 

Oggi vorrei soffermarmi su uno dei campi che mi competono: gli integratori!

 

Partendo dal presupposto che normalmente e fisiologicamente nessuno di noi avrebbe bisogno di integratori se conducessimo una vita sana all’aria aperta, esponendoci normalmente al sole e mangiando in maniera equilibrata e varia e soprattutto abbondando con i cibi vegetali…. Ci sono dei momenti della vita in cui gli integratori (alcuni, non tutti!) sono necessari.

 

Ad esempio la vitamina K e la D nel neonato per i primi tre mesi di vita (salvo diversa indicazione o utilizzo di latte artificiale), la vitamina D o la vitamina B12 nei casi di carenza conclamata (da esami del sangue!) o in caso di patologie ben precise, il ferro quando c’è un’evidente anemia sideropenica (dagli esami del sangue e dai sintomi).

 

Mentre in gravidanza l’integrazione obbligatoria è l’acido folico.

 

A cosa serve l’acido folico?

Un apporto con integrazione in epoca periconcezionale di acido folico o vitamina B9 previene l'insorgenza o la ricorrenza di difetti del tubo neurale (DTN). Questi risultati si ottengono sia con la supplementazione (assunzione di un supplemento di acido folico, oltre agli alimenti, da parte del singolo) che con la fortificazione (aggiunta di acido folico agli alimenti).

I primi studi relativi all'effetto preventivo dell'acido folico nei confronti dei difetti del tubo neurale (DTN) sono stati condotti negli anni '80, analizzando gli effetti della somministrazione di folati e multivitaminici in donne che avevano avuto una precedente gravidanza con feto affetto da DTN. Sintetizzando i risultati di studi clinici controllati randomizzati (RCT), si stima una riduzione relativa del rischio di ricorrenza di DTN del 75%-80%.

Altri studi condotti tra il 1988 e il 2002, evidenziano un effetto di basse dosi di acido folico (0.4-0.8 mg) nel ridurre l'incidenza di DTN. Di particolare rilevanza uno studio di intervento su popolazioni effettuato in Cina nel quale la somministrazione di 0.4 mg di acido folico risultava associata ad una riduzione dei DTN di 41% nelle popolazioni a basso rischio e di 79% in quelle ad alto rischio.

Si può quindi stimare una riduzione dell'incidenza di difetti del tubo neurale di 40%-80% in caso di integrazione con acido folico e di 20%-50% in caso di fortificazione degli alimenti.

 

Ma quale acido Folico scegliere?

Nella scelta è necessario considerare questi elementi, in ordine di importanza:

  • il prodotto non deve contenere vitamina A (retinolo) preformata, in quanto è stata segnalata la possibilità che questa sia teratogena (cioè provochi tumori o malformazioni nel feto in crescita! Ed essendo l’acido folico da assumere nei primi 3 mesi di gravidanza, è anche il periodo con più alto rischio di malformazioni da farmaci!)  Non vi è rischio di teratogenicità invece per i precursori della vitamina A (ad esempio i carotenoidi quali il betacarotene), che sono solitamente contenuti nei prodotti multivitaminici;
  • il medico di medicina generale può prescrivere l’acido folico su ricetta rossa ministeriale in Classe A e il costo è quindi assente o semplicemente equiparabile al ticket sull’equivalente a minor prezzo;
  • solo per alcuni casi patologici o nel rischio aumentato di DTN è consigliato l’assunzione di dosi maggiori di folati, sempre su indicazione del Medico di Medicina Generale o del Ginecologo.  

 

Come agisce l’acido folico?

Non è del tutto chiaro come si esercita l'effetto preventivo dell'acido folico. Sebbene siano state acquisite molte conoscenze sui biomarcatori metabolici e genomici che caratterizzano il deficit di folati, ancora non siamo in grado di comprendere a pieno i meccanismi che sono alla base dell'associazione tra deficit di folati, anomalie di sviluppo e malattie.

 

Che cosa previene effettivamente?

La somministrazione di acido folico è efficace nella prevenzione dei difetti del tubo neurale, cioè una serie di malformazioni del sistema nervoso centrale (cervello, cervelletto, tronco encefalico, midollo spinale e strutture e nervi non periferici) secondarie ad una anomala chiusura del tubo neurale durante la quarta settimana di sviluppo embrionale.

I DTN (soprattutto l'anencefalia) sono circa cinque volte più frequenti in donne con diabete insulino dipendente. Complessivamente, in Italia, l'incidenza tra i nati vivi è circa 0.68 per mille e si stima un'incidenza fetale attorno all'1 per mille (l'anencefalia contribuisce con circa il 50% dei casi, la spina bifida con il 40% e l'encefalocele con il restante 10%): ciò significa che ogni coppia in attesa di un bambino ha una probabilità intorno a uno su mille che questo ne sia affetto. Dobbiamo inoltre tener presente che circa il 95% dei soggetti affetti nasce da coppie senza precedenti anamnestici.

La somministrazione di acido folico riduce anche il rischio di occorrenza di altre malformazioni, ma le prove di efficacia disponibili sono di livello inferiore rispetto a quanto evidenziato per i DTN.

 

Quando bisogna assumerlo?

La somministrazione di folati deve iniziare prima del concepimento.

Ogni donna in età fertile che programmi una gravidanza o che assuma contraccettivi orali ma programma di smettere dovrebbe assumere acido folico ai dosaggi raccomandati (400 mcg al giorno, salvo diversa indicazione) prima del concepimento fino alla fine del terzo mese di gravidanza, poiché  difetti del tubo neurale e le altre malformazioni si ‘sviluppano’ nelle prime 2-8 settimane dal concepimento. Se ci pensate, una madre scopre di aspettare un bambino dopo la 3 settimana dal concepimento almeno, e aspetta ancora altre settimane prima di fare la visita dal ginecologo o dal medico di medicina generale, ovvero prima che qualcuno le prescriva l’acido folico. E’ invece importantissimo iniziare immediatamente l’integrazione, possibilmente prima, ma anche appena scoprite di aspettare un bambino.

Inoltre, per ottenere livelli ematici significativi, è necessario che l’integrazione inizi un mese (meglio due) prima del concepimento e si protragga per il primo trimestre di gravidanza, soprattutto nelle donne che hanno assunto contraccettivi orali o dispositivi ormonali prima di programmare la gravidanza.

 

Come assumerlo?

Le dosi di acido folico (da solo o come multivitaminico SENZA VITAMINA A PREFORMATA!) raccomandate nella prevenzione dei DTN sono:

  • nel caso di gravidanze a rischio: 5 mg/die, a partire da almeno un mese prima del concepimento e per tutto il primo trimestre;
  • in tutte le donne di età fertile: 0,4 mg/die, in periodo periconcezionale e per tutto il primo trimestre.

 

Ora vi chiederete… e gli altri integratori???

 

Ecco, appunto, lo stavo proprio dicendo all’inizio. Non servirebbe assumere nessun integratore in gravidanza, ma bisognerebbe assumere solo l’acido folico… i restanti mille mila integratori che vengono venduti non sono necessari se non in condizioni specifiche che devono essere valutate dal medico.

NON è opportuno assumere integratori di propria iniziativa, perché alcune vitamine come avete visto anche sopra possono fare danni, così come ad esempio il ferro assunto in gravidanza senza un’effettiva necessità si è dimostrato dannoso nel parto naturale, perché aumenta il rischio di sanguinamento post parto.

Il magnesio e il potassio, andrebbero integrati SOLO in caso di effettiva necessità poiché dosi eccessive possono danneggiare madre e feto, e provocare scompensi a tutta la gravidanza così come alla dinamica del parto.

Gli omega 3 e 6, tanto millantati per qualsiasi motivo, sono un buon integratore, ma in una dieta bilanciata vengono assunti in quantità adeguate senza bisogno di integrazione aggiuntiva. Inoltre il rischio con gli omega 3 e omega 6 è che se si sbilancia la quantità di questi grassi essenziali, si rischia di sviluppare una risposta pro-infiammatoria nel corpo e non il contrario.

 

La mia teoria, così come la teoria validata da tantissimi medici nutrizionisti e linee guida ufficiali, è quella di mantenere una alimentazione varia ed adeguata alle necessità dell’organismo e integrare SOLO dove c’è effettivo bisogno e SOLO sotto stretto controllo e consiglio medico.

 

Vi lascio con una bellissima frase di Umberto Veronesi:

“Nei paesi occidentali c’è la moda di assumere integratori vitaminici che non servono a nulla (e anzi possono essere dannosi), ma che per milioni di bambini rappresenterebbero invece la salvezza.”

 

Stefania, mamma e dottoressa


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Commenti: 2
  • #1

    Helen (martedì, 06 dicembre 2022 00:50)

    Ho trovato una legge ucraina tradotta in italiano. Consiglio a tutti di leggerlo. https://maternita-surrogata-centro.it/maternita_surrogata.pdf

  • #2

    Stella (domenica, 05 febbraio 2023 10:11)

    Articolo molto interessante. Ma pochi sanno che giorno d'oggi
    "Grazie alla Maternita surrogata molte famiglie possono stringere tra le braccia propri pargoletti. Ci sono tantissime cliniche, per esempio in Ucraina del prof. <a href="https://maternita-surrogata-centro.it">Feskov</a> . E un ottima clinica, utilizzano anche il trattamento di genomica umana……
    Ho trovato un articolo che può essere interessante per molti: https://maternita-surrogata-centro.it/maternita_surrogata.pdf."